Bracciano
18 e 19 sett.2004 : Cronaca del Raduno
Inizialmente
non ero molto convinto sull'opportunità di partecipare al raduno
dell'Associazione Artiglieri d' Italia, a Bracciano. Ma poi ho pensato
che, forse, poteva essere l'occasione per fare le prove generali
del nostro vero raduno, quello esclusivo del 43° AUC.
Potevamo aderire senza preoccuparci di niente, ma c'era il rischio
di ritrovarci in poco più di una decina. Così Massimo Setta si è
assunto l'onere di organizzare il nostro incontro, chiedendo al
Generale Mozzicato, organizzatore del raduno, uno spazio solo per
noi. Ha contattato tutti (o quasi) per stimolare i più restii e
poi, stremato, ha chiesto un po' di aiuto. Lo abbiamo aiutato, ma
il lavoro più oneroso e stancante l' ha fatto lui. Infatti, alla
fine, gli sono stato molto vicino perché sapevo che prima o poi
avrebbe dato i numeri ed io ero pronto a giocarmeli su tutte le
ruote. Credo che, alla fine, ci abbia anche rimesso di tasca; vedi,
ad esempio, Umberto Francisci che ha spergiurato: - Ce vengo, ce
vengo sicuro!- e poi ha brillato per la sua assenza. Non si è neppure
preoccupato di avvertire che non sarebbe venuto e Massimo ha dovuto
pagare il suo pranzo alla "Romano".
Il sabato ci siamo dati appuntamento all'Albergo della Posta, proprio
a fianco del ristorante Sora Tuta", molti di noi lo ricorderanno
perché nel 1966 servivano sei cannelloni, mentre negli altri ristoranti
ne servivano solo tre. Noi della redazione (Lauricella, Prisco,
Favilla, Russo ed io) insieme ad Armando Uccello e le nostre consorti
(tranne Mario) e con i due figli di Andrea, abbiamo pranzato in
quel ristorante; devo dire che non sanno fare più le carbonare di
una volta. Angelo Sinisi, con la moglie Antonietta e Massimo Setta
sono arrivati più tardi. Mentre si pranzava ci ha raggiunto Carlo
Zambrano. Poi, piano piano sono arrivati molti altri, non tutti
perché alcuni sono arrivati domenica. La sera, dopo aver assistito
alla cerimonia militare che si teneva nella piazza sotto il castello,
siamo andati a cena ai "Quattro Castagni" nei pressi della Caserma
"Romano". Abbiamo mangiato molto bene e ci siamo anche divertiti:
Franchino Coppo, Franco Prisco ed io abbiamo avvolto la "Ferrari"
di Angelo Pe con un enorme rotolo di carta igienica, mentre Mario
Favilla aveva l'incarico di trattenerlo nel ristorante. La domenica
mattina non poteva mancare un altro scherzo, organizzato da Mario
Favilla e da me; inizialmente Mario voleva presentarsi con una parrucca
da carnevale, tipo "scienziato pazzo" con la crapa pelata e i capelli
lunghissimi sul collo, ma poi abbiamo deciso di adottare quello
che avevo progettato io: ci siamo scambiati il cartellino con i
nostri nomi, che avevamo preparato per noi della redazione. A farne
le spese è stato Marcello Andreangeli al quale mi sono presentato
come Mario Favilla (fingendo un po' di raucedine, per evitare che
si capisse che non sono toscano: il mio evidente accento sardo mi
avrebbe tradito) mentre Mario si è spacciato per Alberto Pirodda.
Lo scherzo è durato pochissimo perché poi ci siamo restituiti i
cartellini; Andreangeli ci ha confessato che il suo pensiero iniziale
era stato: -Ca... come sono cambiati!
Più tardi abbiamo assistito alla cerimonia militare (corona ai caduti
e discorsi vari). A proposito il Generale Mozzicato e Massimo Setta
hanno incastrato Enrico Ascheri che ha dovuto portare, insieme ad
un altro ex artigliere, la corona e stare sul riposo da parata per
tutto il tempo della cerimonia, vicino al monumento ai caduti. Siamo
poi andati alla caserma "Montefinale": abbiamo assistito ad alcune
esercitazioni ed abbiamo visitato le aule e le camerate. Poi si
è pranzato nella "nostra mensa", quella della caserma "Romano";
del pranzo ho già detto. Ci siamo poi recati alla caserma "Cosenz"
al centro di Bracciano, dove c'è stata la nostra riunione. Massimo
Setta ed Andrea Lauricella hanno parlato per qualche minuto, e poi
sono state consegnate alcune targhe. La riunione si è conclusa con
un rinfresco e con una fetta di torta. Se ne sono andati quasi tutti;
siamo rimasti in pochi ed abbiamo cenato al ristorante che si trova
nella piazza del castello: non fanno più le amatriciane di una volta.
Comunque il bello di questo raduno è stato che, finalmente, dopo
più di un anno di ricerche, siamo riusciti a rivederci a distanza
di 38 anni. Eravamo 40, un numero ragguardevole, considerando che
alcuni venivano da molto lontano. Alfredo De Luca e Gianni Vattolo
venivano dal Friuli; Roberto Anglani, Enrico Ascheri, Franco Coppo,
Mario Favilla, Mario Galassi ed Angelo Pe dalla Lombardia; Carlo
Bolla, Giuseppe Braghetto e Carlo Di Lelio dal Veneto; Andrea Lauricella
e Armando Uccello dalla Sicilia; Giuseppe Bombara, Aldo Pernigotti,
Gabriele Tarantino e Nicola Zingaro dal Piemonte; Angelo Sinisi
dalla Puglia; Italo Paloschi dalla Liguria; Franco Prisco, Orazio
Russo e Massimo Setta dalla Campania; Ubaldo Rossetti dalle Marche;
Gaetano Di Monte dalla Basilicata; Luciano Fibbi, Danilo Lanini,
Piermauro Melani e Giuliano Poccetti dalla Toscana; io (Alberto
Pirodda) dalla Sardegna; Marcello Andreangeli, Antonio Callisto,
Paolo Grappasonni, Mario Mattogno, Giancarlo Settimi e Giorgio Trenta
da Roma; Sergio Cariello e Marcello Guerrieri dalla provincia di
Roma; Bruno Maiello e Cesare Spaziani dalla provincia di Frosinone;
Carlo Zambrano giocava in casa. Non vorrei giudicare gli amici che
vivono in prossimità di Bracciano e che non sono venuti, certamente
hanno avuto i loro problemi; spero che la prossima volta si diano
una smossa, anche perché, probabilmente, il raduno del 40° anniversario
non si farà a Bracciano; mi pare, infatti, che siamo tutti d'accordo
nel voler evitare le strutture militari. Il nostro dovrebbe essere
un incontro (forse è meglio che non lo chiamiamo più "raduno") di
vecchi amici che, dopo tanti anni, hanno avuto il desiderio di ritrovarsi.
Casualmente ci eravamo conosciuti durante la "naja" ma gli aspetti
peggiori di quel periodo forse li abbiamo rimossi e ci ricordiamo
solo le cose piacevoli.
Alberto Pirodda
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