Caro Visitatore,
il contenuto di  questa scheda fornisce  una sintetica storia delle  ristrutturazioni dell'Istituto che sono servite per adeguarlo ad assolvere i compiti tecnico-formativi, a sviluppare la ricerca e ad effettuare la sperimentazione di procedure innovative per la gestione del fuoco.

La SCUOLA di ARTIGLIERIA

La nascita del Regno d'Italia impose ai vertici dell'Esercito Italiano, appena costituitosi, di uniformare le caratteristiche delle artiglierie preunitarie. Tale decisione fu anche imposta da un progresso scientifico che aveva caratterizzato il XIX secolo attraverso lo sviluppo di tecnologie e di innovazioni profonde che gli storici definirono la rivoluzione industriale del 1800. L'Artiglieria, Arma tecnica per eccellenza, risentì di tale radicale rinnovamento. Basti ricordare la capacità industriale di produrre - su vasta scala - bocche da fuoco perfezionate, di leghe metalliche dalle elevate caratteristiche e di esplosivi ad alto potenziale.
L'evoluzione dell'Artiglieria fu caratterizzata da alcune specifiche conquiste della scienza: le cosiddette «polveri infumi» influenzarono, infatti, sostanzialmente i fattori balistici, mentre nuovi congegni di puntamento resero applicabili metodi di tiro più appropriati; ma non fu soltanto l'evoluzione scientifica a spingere l'Artiglieria italiana verso forme più moderne.

Le esigenze dì sicurezza di una nazione unita, quale era divenuta l'Italia dopo il 1861, comportarono un ampliamento degli organici, mentre le multiformi esigenze dei vari teatri operativi, diversi per morfologia e ampiezza, condussero inevitabilmente alla creazione di specialità in seno all'Arma. Furono perciò costituiti, nel 1877, reggimenti da campagna, da montagna, a cavallo e da fortezza. Si rivelò allora urgente la necessità di dare adeguato impulso all'istruzione professionale dei Quadri e di conferire all'addestramento un indirizzo unitario, suffragato da norme applicative rispondenti alle prestazioni delle nuove armi. Furono queste, tra le altre, le principali cause che imposero la costituzione della prima Scuola di Artiglieria, nata a Nettuno il 1° luglio 1888 (Regio Decreto n° 131 del 24 giugno 1888) con la denominazione «Scuola Centrale di Tiro di Artiglieria».

L'avvento della motorizzazione alla fine del secolo confermò la necessità di attribuire un indirizzo manovriero anche ad artiglierie tipicamente statiche, quali quelle da fortezza, e nel 1910 fu istituita una "Scuola Centrale di Artiglieria da Fortezza" a Bracciano, ove già esisteva un poligono di tiro (nella sede di Nettuno rimasero i corsi specifici per le Specialità da campagna, da montagna ed a cavallo).

La Scuola di Bracciano, solo durante il periodo bellico, mantenne una propria funzione didattica a favore delle unità specialisti, mentre a Nettuno, per soddisfare impellenti necessità di potenziamento e di ammodernamento dettate dal conflitto in corso, si formò una "Sezione Sperimentale" con compiti di sperimentazione e collaudo. La funzione didattica della «Scuola Centrale di Tiro di Artiglieria» fu devoluta a depositi, dislocati nelle retrovie del fronte, destinati ad addestrare il personale necessario ad alimentare la massa delle unità di artiglieria.
L'eterogeneità dei Quadri, soprattutto degli Ufficiali, causata da diversificati sistemi di alimentazione adottati durante la "Grande Guerra" indusse lo Stato Maggiore dell'Esercito a costituire per le Armi – compresa l'Artiglieria – delle "Scuole Centrali Tattiche" destinate a uniformare l'attività dottrinale finalizzata a garantire la cooperazione interarma. Tali Scuole furono costituite inizialmente nell'area fra Bracciano (ove fu destinata quella dell'Artiglieria), Manziana e Oriolo, per poi essere trasferite nell'unica sede di Civitavecchia nel 1925.
Il provvedimento comportò lo sviluppo – in Civitavecchia – di un Centro Culturale Professionale per l'intera Forza Armata, ma anche un "vuoto" nell'addestramento tecnico artiglieristico. Per ovviare a tale inconveniente, nel 1923 fu costituita a Nettuno (la cui "Sezione Sperimentale" era diventata Ente autonomo nel 1923) una "Scuola di Tiro di Artiglieria" alle dirette dipendenze dell'Ispettorato dell'Arma, mentre la "Scuola Centrale" di Civitavecchia rimaneva alle dipendenze dello Stato Maggiore dell'Esercito.

Nello stesso anno a Nettuno nasceva, per contrastare il mezzo aereo che già durante la "Grande Guerra" aveva dimostrato le sue enormi potenzialità, la nuova Specialità dell'artiglieria controaerei, che fu successivamente trasferita nella vicina Sabaudia. Nello stesso periodo a Terracina fu costituito un "Centro Addestramento Artiglieria Costiera", mentre alle dipendenze della "Scuola di Tiro di Artiglieria" di Nettuno fu posto un gruppo specialisti di artiglieria dislocato a Bracciano.
Nel complesso, tale ristrutturazione diede forte impulso all'addestramento dell'Arma: nacquero diverse istruzioni e circolari per regolamentare l'impiego di nuovi materiali e per migliorare la condotta del fuoco, attività che trovarono applicazione da parte dei reggimenti di artiglieria nella seconda guerra mondiale.
L'armistizio dell'8 settembre 1943 trovò la Scuola di Nettuno in piena attività. I successivi sviluppi del conflitto coinvolsero poi anche l'Istituto, che fu distrutto durante il tentativo di sbarco degli Alleati ad Anzio nel 1944.

La rinascita della Scuola avvenne ancor prima della fine della guerra, all'inizio del 1945, incentrata sul 152° Rgt. a. "Piceno" di stanza a Bracciano che, successivamente, assunse la denominazione di "Reggimento Addestramento Artiglieria".

La Scuola nel 1946, posta alle dirette dipendenze del Comando Scuole Centrali Militari, assunse l'appellativo di "Scuola di Artiglieria", con sede sempre a Bracciano e con i compiti delle vecchie Scuole anteguerra. L'Istituto affrontò l'oneroso lavoro di adattamento e di adeguamento dottrinale ed ordinativo ai nuovi mezzi e procedimenti degli Alleati. Iniziarono così corsi intensivi, per formare prima un corpo di Quadri istruttori e successivamente estenderli ad ogni livello.

La Scuola – nel 1947 - diventa la custode della Bandiera dell'Arma di Artiglieria e, a seguito dello scioglimento del Comando Scuole Centrali Militari di Civitavecchia, passa alle dirette dipendenze dell'Ispettorato di Artiglieria.
Nel 1948 iniziarono i primi corsi per Allievi Ufficiali di Complemento, per ogni Specialità dell'Arma.
Le esperienze d'oltreoceano e quelle vissute in Italia, fanno emergere la necessità della costituzione di un Reparto specifico nel settore dell'osservazione aerea del tiro.
Nasce così nel 1951 il "Reparto Aviazione Leggera per l'Artiglieria", allo scopo di soddisfare sia le esigenze di osservazione del tiro sia quelle di ricognizione ad ampio raggio delle aree di schieramento. Il nuovo Reparto, divenuto autonomo nel 1958, fu trasferito a Viterbo, costituendo il primo nucleo di quella che era destinata a diventare l'Aviazione Leggera dell'Esercito (A.V.E.S.).
L'Italia, il 4 aprile 1949, firma il Patto Atlantico. Ciò comporta una revisione della configurazione della Forza Armata e dell'Artiglieria, che portò l'attività formativa della Scuola a livelli di impegno assai elevati.

L'onere formativo della Scuola fu ridimensionato con la costituzione a Foligno - nel 1954 - della "Scuola Allievi Ufficiali e Sottufficiali di Complemento di Artiglieria" (SAUSA) per le Specialità da campagna, da montagna, pesante campale e pesante. Le Specialità semovente e specialisti rimasero nella sede di Bracciano. Nello stesso anno iniziarono i corsi Tecnico-Applicativi, volti a fornire un valido supporto pratico alle nozioni teoriche acquisite in Accademia e soprattutto durante la Scuola di Applicazione d'Arma dagli Ufficiali in servizio permanente.

Nel 1956 la Scuola fu potenziata attraverso un riordinamento su quattro Reparti Corsi preposti rispettivamente:

  • I Reparto : Corsi Valutativi (I Reparto);
  • II Reparto : Corsi Allievi Ufficiali di Complemento ed Allievi Comandanti di Squadra delle Specialità semovente e missili;
  • III Reparto : Inquadramento di un gruppo misto e di due gruppi dimostrativi, Sezione aerei leggeri (sino al 1958) e Organizzazione dei Corsi Tecnico-Applicativi e di quelli per il personale di ogni grado richiamato dal congedo;
  • IV Reparto : Addestramento dei Quadri e degli specialisti di artiglieria.
S.A.U.S.A. Foligno
La Scuola di Artiglieria, nel 1971, fu nuovamente riordinata su un Comando retto da un Generale di Brigata, un Capo di Stato Maggiore Comandante di Corpo e tre Enti Addestrativi (il I Reparto Corsi in Bracciano, il II Reparto Corsi in Civitavecchia e la "Scuola Allievi Ufficiali e Sottufficiali" in Foligno), ognuno retto da un Colonnello Comandante. Nel settembre 1973 il II Reparto Corsi in Civitavecchia fu soppresso con il conseguente trasferimento delle attività specialistiche, sperimentali e di studio nella sede di Bracciano.

Il 1° gennaio 1976 fu sciolto il I Reparto Corsi in Bracciano e il I/13° rgt. a. cam. assunse il nome di 18° gr. a. cam. "Gran Sasso", mentre l'VIII gr. a. cam. smv. assunse quello di 1° gr. a. cam. smv. "Cacciatori delle Alpi", ereditando rispettivamente le tradizioni e le Bandiere dei disciolti reggimenti 18° a. cam. e 1° a. cam. "Cacciatori delle Alpi".

Il 1° aprile 1981 il 18° gr. a. cam. "Gran Sasso" fu sciolto e trasformato in "gruppo AUC a traino meccanico", con le funzioni ed le attività addestrative della disciolta SAUSA in Foligno. Nel contempo, il gruppo AUC assunse la denominazione di "gruppo AUC semovente", e il 1° gr. a. cam. "Cacciatori delle Alpi" quella di 1° gr. a. "Cacciatori delle Alpi".

Il 12 novembre 1999 viene soppresso il 1° Gruppo "Cacciatori delle Alpi" e, contestualmente, nasce il Gruppo Addestrativo e il Gruppo di Supporto Logistico.

Il 1 Febbraio 2006 la Scuola viene ancora una volta ristrutturata: vengono soppressi il Gruppo Addestrativo e il Gruppo di Supporto Logistico sostituiti dal Reggimento Addestrativo.

La Scuola di Artiglieria il 1 ottobre 2010 nella stessa sede di Bracciano, a seguito della prevista ristrutturazione della Forza Armata Esercito, assume ufficialmente la denominazione di "COMANDO ARTIGLIERIA" conseguente all'unificazione dell'Ispettorato dell'Arma di Artiglieria, della Brigata di Artiglieria e della Scuola di Artiglieria.