Caro Visitatore,
il contenuto di  questa sintesi storica è stato preso dall'opuscolo distribuito in occasione del primo Raduno degli ex appartenenti alla Scuola di Artiglieria, organizzato nel 2004.
Come premessa all'opuscolo c'è il messaggio di saluto del Capo di SME, Ten. Gen. Giulio Fraticelli.   


LE ORIGINI

II progresso scientifico che caratterizzò il XIX secolo promosse innovazioni profonde in ogni campo delle umane attività, ivi compreso quello militare. Più dì tutte, l'Artiglieria, Arma tecnica per eccellenza, risentì di quella che gli storici definirono la rivoluzione industriale del 1800. Basti ricordare i progressi raggiunti nella produzione su larga scala di bocche da fuoco perfezionate, di leghe metalliche dalle elevate caratteristiche e di esplosivi ad alto potenziale. Alcune conquiste della scienza riguardarono più da vicino l'evoluzione dell'Artiglieria: le cosiddette «polveri infumi» influenzarono, infatti, sostanzialmente i fattori balistici, mentre nuovi congegni di puntamento resero applicabili metodi di tiro più appropriati; ma non fu soltanto l'evoluzione scientifica a spingere l'Artiglieria italiana verso forme più moderne.

Le esigenze dì sicurezza di una nazione unita, quale era divenuta l'Italia dopo il 1861, comportarono un ampliamento degli organici, mentre le multiformi esigenze dei vari teatri operativi, diversi per morfologia e ampiezza, condussero inevitabilmente alla creazione di specialità in seno all'Arma. Furono perciò costituiti, nel 1877, reggimenti da campagna, da montagna, a cavallo e da fortezza.

Si rivelò allora urgente la necessità di dare adeguato impulso all'istruzione professionale dei Quadri e di conferire all'addestramento un indirizzo unitario, suffragato da norme applicative rispondenti alle prestazioni delle nuove armi. Furono queste, tra le altre, le principali cause che imposero la costituzione della prima Scuola di Artiglieria, nata a Nettuno il 1° luglio 1888 (Regio Decreto n° 131 del 24 giugno 1888) con la denominazione «Scuola Centrale di Tiro di Artiglieria».

La Scuola Centrale di Tiro di Artiglieria venne costituita con il seguente organico:
• Comandante, Ispettore alle Esperienze;
• Comandante in seconda (Colonnello);
• 2 Ufficiali superiori addetti;
• 2 Capitani;
• 2 Tenenti;
• personale civile per l'amministrazione (ragionieri, scrivani);
• truppa, assegnata secondo le esigenze di servizio.

Con successivo R.D, venivano stabiliti lo scopo e le attribuzioni della Scuola, che si possono cosi riassumere:
• far conoscere a Ufficiali e graduati di truppa di Artiglieria le qualità balistiche delle bocche da fuoco in servizio rendendo familiare l'impiego delle tavole di tiro con l'applicazione a casi pratici di tutti i dati da esse forniti e di addestrarli all'impiego delle bocche da fuoco nelle più svariate contingenze di guerra;
• rendere uniforme in tutti i reggimenti dell'Arma  l'applicazione pratica dei Regolamenti sul tiro e sulla condotta del fuoco e sperimentare praticamente le innovazioni che dai predetti Regolamenti venissero proposte formulandone tassativamente le modalità di applicazione. Ma la crescente mobilità delle artiglierie di medio calibro e l'introduzione della «preparazione al tiro» (valida per qualsiasi tipo di terreno) suggerì per tali artiglierie, fino allora operanti da postazioni fisse, un impiego più manovrato.

Si pensò allora dì utilizzare le artiglierie da fortezza, divenute più mobili, in sostegno di fuoco alle Grandi Unità e, per gli Ufficiali della specialità, si tenne nel 1894, presso il poligono di tiro di Bracciano, il primo corso   d'istruzione   sul  tiro   con   artiglierie   da  fortezza e   d'assedio.
L'artiglieria da fortezza, specialità contraddistinta da un impiego essenzialmente statico, subì i cambiamenti più radicali.
L'avvento del motore a scoppio offriva, infatti, la possibilità di liberarla da quell'immobilismo che ne aveva limitato l'efficacia, conferendole una mobilità che suggeriva un impiego più manovrato.

   LA SCUOLA CENTRALE di TIRO a BRACCIANO

Per far fronte agli impegni che il rinnovamento comportava, il 1° ottobre 1910 fu fondata a Bracciano la «Scuola Centrale di Artiglieria da Fortezza» (Regio Decreto n. 328 in data 1910).

L'attività della Scuola Centrale di Tiro di Nettuno era orientata verso le specialità da campagna, da montagna e a cavallo cosicché venne naturale scindere i corsi e svolgere nella nuova sede quelli relativi alla specialità da fortezza.

Le due Scuole procedettero nel loro cammino, interessandosi anche nel campo delle esperienze dei nuovi materiali  e  strumenti di puntamento  e  divennero  le  naturali  sedi  di  conferenze  e  dibattiti,   fonti  di insegnamento e di presentazione di nuove idee e di concetti utilissimi al sempre maggiore sviluppo dell'Arma.
L'insegnamento delle Scuole fornì ai Quadri unità di dottrina, una solida preparazione professionale e l'attitudine alla pronta e disinvolta applicazione delle regole di tiro nelle più svariate situazioni tattiche e sui terreni più diversi.
La validità del lavoro svolto presso le Scuole trovò conferma nel conflitto 1915-1918, in cui l'attitudine alla rapida applicazione del tiro ai casi concreti diventò realtà operante.

   IL PRIMO CONFLITTO MONDIALE

Durante il periodo bellico le Scuole persero la loro funzione didattica: solo a Bracciano fu costituito un Gruppo addestrativo per la preparazione del personale destinato alle unità specialisti, mentre a Nettuno l'esigenza di potenziare ed ammodernare rapidamente l'Artiglieria rese necessario costituire presso la Scuola Centrale dì Artiglieria una speciale «Sezione Sperimentale» con compiti sperimentali e di collaudo delle Artiglierie e relative munizioni. La preparazione del personale avvenne, invece, nei depositi dislocati nelle retrovie del fronte. Fra essi, va ricordato quello di Spilimbergo, che assunse la fisionomia e la denominazione di Scuola di Tiro.

Ma la formazione dei Quadri avvenne principalmente in quel severo ambiente di valutazione che è la guerra, dove gli artiglieri d'Italia con valore e perizia scrissero pagine memorabili della storia dell'Arma.


   IL PERIODO TRA LE DUE GUERRE (1919-1939)

Per unificare il «Concetto Tattico» (Circ.  139 O.M. del 1920), sorsero nel braccianese le Scuole Centrali tattiche: la Fanteria ad Oriolo, l'Artiglieria a Bracciano, il Genio a Manziana, mentre, con lo stesso decreto, vennero soppresse le Scuole Centrali di Artiglieria da campagna e da fortezza. I nuovi corsi, della durata di un mese, ebbero inizio nel 1921; segui un periodo di intensi contatti tra le varie Scuole, con scambi di studi e di esperienze. Un Ufficiale di Artiglieria assisteva allora alle esercitazioni tattiche della Fanteria e viceversa, nello spirito di una cooperazione volta ad acquisire una coscienza interdisciplinare dei diversi procedimenti d'impiego, per una più corretta e proficua condotta della battaglia. Nel 1921 a Nettuno la Sezione Sperimentale, che nel corso del conflitto era stata notevolmente potenziata, divenne Ente Autonomo costituendosi, prima, in Dirczione delle Esperienze di Artiglieria e, successivamente, nel 1927, in Centro Esperienze di Artiglieria (C.E.A.).

Nel 1925, per realizzare attraverso contatti più stretti quella, reciproca conoscenza che garantisce l'effettiva cooperazione tra le varie Armi, fu deciso di trasferire tutte le Scuole Centrali a Civitavecchia. Si costituì così un centro militare ad alto livello volto a dare a tutti i Quadri dell'Esercito una visione completa e aggiornata della vicenda operativa.

L'attività della Scuola Centrale di Artiglieria, come d'altronde quella delle altre Scuole, ebbe un indirizzo eminentemente applicativo: i frequentatori si perfezionavano nell'esercizio del comando attraverso il continuo contatto con unità di truppa a pieni organici di guerra. I corsi erano svolti infatti principalmente per gli Ufficiali che si apprestavano ad assumere gli incarichi di Comandante di gruppo o di reggimento. Di norma i corsi si sviluppavano secondo il seguente schema:

•   un primo periodo, comune, occorrente per dare una visione panoramica e generale dell'impiego delle unità delle varie Armi secondo i dettami della dottrina vigente;
•   un secondo periodo, presso le rispettive Scuole d'Arma, nel quale gli Ufficiali approfondivano lo studio delle caratteristiche e della tecnica dell'Arma di appartenenza;
•   terzo periodo, nuovamente in comune, che assicurava, mediante esercitazioni pratiche e manovre con Quadri, l'acquisizione dei concetti operativi riguardanti la cooperazione interarma.

La Scuola non aveva reparti in proprio. Disponeva, per le esercitazioni, dei reggimenti della Divisione «Torino» dislocata a Civitavecchia, e riceveva permanentemente in aggregazione da altri enti i gruppi o le batterie delle specialità di artiglieria non indivisionate.
La Scuola Centrale di Artiglieria di Civitavecchia, orientatasi sempre più verso l'impiego in cooperazione con le altre Armi, aveva lasciato un vuoto per quanto concerneva l'addestramento più propriamente tecnico, quello cioè che, specialmente nell'ambito dei gradi inferiori , costituisce tuttora elemento indispensabile per rendere efficace il fuoco.
Anche l'Ispettorato dell'Arma, in relazione agli studi che andava conducendo, avverti l'opportunità di disporre in maniera continua ed esclusiva di un poligono di tiro adatto alle varie esperienze.
Si delineò, perciò, l'esigenza di attivare l'antica sede di Nettuno, che rispondeva a tali esigenze, e che dal 1923 aveva ripreso le sue funzioni di Scuola, anche se limitatamente alla nuovissima specialità controaerei. Cosi, a partire dal 13 ottobre 1927, i reparti di Nettuno assunsero la denominazione di «Scuola di Tiro di Artiglieria», alle dirette dipendenze dell'Ispettorato d'Artiglieria, mentre la Scuola Centrale di Civitavecchia dipendeva dallo Stato Maggiore, date anche le differenti, se pur complementari, finalità.

Ma la componente eminentemente tecnica della specialità controaerei ne differenziava sempre più la problematica e l'addestramento da quelli della Artiglieria tradizionale. Fu perciò necessario dare un assetto autonomo al settore ad essa relativo con la realizzazione di una Scuola specifica nella sede di Sabaudia. Un Gruppo Addestramento Specialisti, sorto a Bracciano durante il conflitto, rimase nella vecchia sede anche quando la Scuola Centrale che l'aveva incorporato fu trasferita a Civitavecchia; nello stesso anno passò, come distaccamento, alle dipendenze della Scuola di Tiro di Artiglieria di Nettuno, che lo assorbì poi definitivamente nel 1933. A Bracciano furono lasciate funzioni secondarie per lo più connesse con la utilizzazione del poligono di tiro.
Per le esigenze addestrative erano poste a disposizione della Scuola dieci batterie tratte dai vari reggimenti. Cosi organizzata, la Scuola di Tiro sviluppò i suoi molteplici compiti secondo le direttive dell'Ispettorato che ne regolava l'attività.

L'addestramento tecnico occupò naturalmente il primo posto: furono sperimentati nuovi materiali; fu dato notevole concorso alla soluzione di problemi riguardanti la preparazione del tiro e l'organizzazione dell'osservazione; furono stabiliti ordinamenti e sperimentate dotazioni per i reparti; furono elaborate istruzioni e circolari per regolamentare l'impiego dei materiali e la condotta del fuoco.

   Il SECONDO CONFLITTO MONDIALE

L'opera formativa compiuta nell'intervallo tra le due guerre nella Scuola Centrale di Civitavecchia, dalla Scuola di Tiro di Nettuno, dalla Scuola Controaerei di Sabaudia e dal Centro Addestramento Artiglieria Costiera di Terracina ebbe un duro e severo collaudo. Su terreni diversissimi, nelle più svariate situazioni climatiche ed ambientali, l'Artiglieria si distinse con perizia scrivendo pagine gloriose anche se non sempre fortunate. Durante il conflitto l'attività della Scuola di Tiro di Nettuno ebbe un incremento notevole, soprattutto per accogliere e riqualificare le schiere di richiamati che dovevano costituire o completare i reparti. L'impegno della Scuola si risolse anche con l'adeguamento di concezioni, procedure e materiali alla realtà contingente, determinata da mezzi di lotta ogni giorno più moderni che venivano immessi nel conflitto. Nelle difficili contingenze belliche, pur tra difficoltà derivanti dalla mole di lavoro e dalla penuria di mezzi, le Scuole svolsero opera fattiva ed altamente meritoria nei riguardi della unità impegnate sui vari fronti operativi.


L'armistizio dell'8 settembre 1943 colse le Scuole in piena attività.

Nel 1944 la Scuola Centrale di Artiglieria di Nettuno venne investita dallo sbarco alleato che praticamente distrusse il Centro Esperienze di Artiglieria. Al termine del conflitto il Centro Esperienze rimase a Nettuno e fu potenziato, incorporando anche come 5^ Sezione Esperienze, il Centro Esperienze di Fanteria di Santa Severa.


   LA SCUOLA DI ARTIGLIERIA DAL DOPOGUERRA AI GIORNI NOSTRI

Le tristi giornate che seguirono l'armistizio non risparmiarono le Scuole che cessarono ogni attività. La ricostruzione, però, non si fece attendere: il 27 gennaio 1945, il 152° Reggimento Artiglieria ( Il 152° Reggimento Artiglieria aveva operato con gli Alleati, inquadrato nel Gruppo di Combattimento "PICENO"), assumendo la denominazione di 152° Reggimento Artiglieria «Piceno», si trasferiva a Bracciano assumendo la seguente costituzione organica:

• Comando;
• Scuola e Gruppo complementi di Artiglieria;
• Scuola e Battaglione complementi Genio;
• Battaglione complementi misto.

Il 10 aprile 1945, il 152° Reggimento Artiglieria «Piceno» assunse la denominazione di «Reggimento Addestramento Artiglieria».
Il 15 gennaio 1946 il «Reggimento Addestramento Artiglieria», assunta la denominazione di «Scuola di Artiglieria» e posta alle dipendenze del Comando Scuole Centrali Militari, sommava in sé i compiti della Scuola di Nettuno e della Scuola di Artiglieria di Civitavecchia esistenti prima degli eventi bellici del 1940-45. Sul piano tecnico ed organizzativo la completa trasformazione dei materiali, dei procedimenti di tiro e di impiego richiese un oneroso lavoro di adeguamento dei mezzi e dei procedimenti dell'Artiglieria italiana a quelli degli Eserciti alleati.  Si dovette provvedere innanzitutto alla formazione dei Quadri istruttori, punto di partenza per la realizzazione della struttura, e quindi a formare e riqualificare i Quadri dell'Artiglieria che dovevano poi diffondere nei reparti le conoscenze acquisite, unificarne l'addestramento ed elevarne l'efficienza operativa. Ebbero così inizio corsi ad ogni livello: dal personale di leva ai Comandanti di batteria e di gruppo, agli Ufficiali al tiro.

Nel 1946 la Scuola Meccanici Operai di Artiglieria di Civitavecchia passò alle dipendenze della Scuola di Artiglieria di Bracciano, di cui divenne distaccamento.

Più tardi anche i reparti di truppa in addestramento vennero trasferiti a Civitavecchia, dove si istituì un nuovo Ente sempre alle dirette dipendenze della Scuola denominato: «Centro Addestramento Avanzato Recinte» (C. A. A.R.), reso autonomo nel 1947. Disciolto, nel 1947, il Comando Scuole Centrali Militari di Civitavecchia, la Scuola passò alle dirette dipendenze dell'Ispettorato di Artiglieria. Nel 1948 venne costituita la prima batteria Allievi Ufficiali di Com­plemento.

La Scuola assunse così anche l'impegno di formare i Quadri di complemento di tutte le specialità dell'Artiglieria.

Nel giugno 1948 i nuclei controaerei di Civitavecchia, Bracciano e Sabaudia cessarono di appartenere alla Scuola di Artiglieria e costituirono la Scuola di Artiglieria Controaerei, con sede in Sabaudia. Per soddisfare con mezzi moderni le esigenze dell'osservazione del tiro e della ricognizione ad ampio raggio delle zone di schieramento, nel 1951 veniva costituito presso la Scuola un «Reparto Aviazione Leggera per l'Artiglieria». Nasceva così una nuova specialità dell'Esercito italiano. Con l'ampliamento dei compiti e degli organici il nucleo iniziale assumeva la denominazione di «Reparto Aviazione Leggera dell'Esercito». La nuova unità rimase a Bracciano fino al 1958 quando venne trasferita a Viterbo e resa autonoma.

Il consistente numero degli Allievi Ufficiali rese necessario costituire in altra sede ove svolgere i corsi e, pertanto, nel 1954 fu costituita a Foligno la Scuola Allievi Ufficiali e Sottufficiali di Complemento, fatta eccezione per la specialità semoventi e per gli specialisti di Artiglieria che mantennero la loro sede a Bracciano.

Nel 1956 il Comando di tutte le Scuole di Artiglieria terrestre fu affidato ad un Generale, che si avvaleva di un Colonnello Comandante in seconda, di un Colonnello Direttore dei Corsi ed di un Colonnello comandante della SAUSA di Foligno. Il Comandante in seconda sovraintendeva a tutta l'organizzazione logistica ed amministrativa della Scuola ed assolveva anche le funzioni di Comandante di Corpo nei confronti dei reparti dimostrativi. Il Colonnello Direttore dei Corsi, presiedeva l'organizzazione didattica avvalendosi dell'attività di alcuni «reparti».

Dal 1956 prese avvio un ulteriore corso caratterizzante la formazione degli Ufficiali d'Arma denominato «Corso Tecnico Applicativo", che permetteva ai giovani Ufficiali provenienti dalla Scuola di Applicazione, prima del loro inserimento nei reggimenti, di completare la formazione mettendo in pratica le nozioni acquisite negli Istituti di formazione.
La Scuola era presente a Bracciano nel 1958 con un organico pari a circa 2000 unità tra Ufficiali, Sottufficiali, militari di truppa e civili; 50 cavalli; 150 bocche da fuoco ruotate e semoventi dei calibri più diversi; 350 automezzi da combattiménto ed ordinari; alcuni velivoli leggeri.

Nel 1964, l'ordinamento della Scuola fu ristrutturato nuovamente. La sanzione ordinativa metteva alle dipendenze del Generale Comandante, un Capo di Stato Maggiore in veste di coordinatore dell'attività, disciplinare e logistica di tutto il complesso scolastico. La parte addestrativa vera e propria veniva svolta nell'ambito di quattro «Reparti Corsi».

Il primo provvedeva alla organizzazione e allo svolgimento dei corsi per i Capitani prossimi all'avanzamento (AFUS).
Il secondo reparto provvedeva allo svolgimento dei corsi per Allievi Ufficiali e Sottufficiali di Complemento e per gli Allievi capi squadra delle specialità missili e semoventi.

Il terzo reparto Corsi comprendeva tutte le unità operative della Scuola nonché la SAL (Sezione Aerei Leggeri) e alcune batterie per le specialità non indivisionate. Oltre che all'addestramento del personale in organico, esso provvedeva anche a fornire reparti e mezzi per l'addestramento in bianco ed a fuoco dei frequentatori dei Corsi, per lo svolgimento delle esercitazioni dimostrative,  di cooperazione e per le esperienze; inoltre, organizzava il corso Tecnico-Applicativo e i corsi di aggiornamento per il personale di ogni grado richiamato dal congedo.

Il quarto reparto, distaccato a Civitavecchia, comprendeva anche una batteria specialisti dimostrativa e curava l'addestramento a tutti i livelli del personale destinato alle unità specialisti.

Alla Scuola AUSA di Foligno era affidato l'addestramento degli AUC, degli ASC e degli ACS delle specialità da campagna, pesante campale, pesante a traino meccanico e da montagna.
La Scuola di Artiglieria, agli inizi degli anni '80, subisce una ulteriore trasformazione con la quale tutte le proprie   funzioni   ed   attività  vengono   concentrate   nella   sede   di   Bracciano,   assumendo   il   seguente ordinamento:

•    uno Stato Maggiore;
•    un Servizio amministrativo per la gestione finanziaria di quanto occorre al funzionamento dei propri reparti;
•    due Gruppi Allievi Ufficiali di Complemento per le specialità di Artiglieria semovente e a traino meccanico; il primo forma gli allievi frequentatori destinati ad operare con gli obici da 155/23 semovente MI09G, da 203/39 semovente M110A2 e sul missile LANCE, il secondo forma gli allievi destinati ad operare con gli obici da 105/14,155/23, 203/25e 155/39 (FH-70).
•    un Gruppo di Artiglieria, costituito con personale di leva con compiti operativi e dimostrativi, denominato 1° Gruppo Artiglieria «Cacciatori delle Alpi»;    un Gruppo Specialisti incaricato dell'addestramento del personale di tutte le unità specialisti di Artiglieria e del concorso nell'attività esecutiva nel settore della sperimentazione di materiali e mezzi tecnici specialistici di nuova adozione;
•    un Reparto Comando e Servizi con compito di supporto logistico.

Lo Stato Maggiore, alle dirette dipendenze del Comandante, è diretto da un Capo di Stato Maggiore ed è articolato nelle seguenti branche funzionali : personale, informazioni, addestramento, logistica.
In  questo  gruppo  sono  inquadrati  anche  gli  allievi  Sottufficiali  che,  provenienti  dalla  Scuola Allievi Sottufficiali di Viterbo, frequentano un corso di circa otto mesi suddivisi negli incarichi di Comandanti di minori unità e di specialisti di Artiglieria.

II 1° Gruppo di Artiglieria «Cacciatori delle Alpi» indossa la cravatta rossa simbolo delle gloriose tradizioni garibaldine dei Reggimenti Cacciatori delle Alpi.

I compiti essenziali della Scuola sono:
•   mantenere elevato il grado di cultura dei Quadri dell'Arma;
•   produrre sempre nuove conoscenze;
•   effettuare sperimentazioni e studi su ogni tipo di apparato.

In aggiunta a ciò volge attività addestrativa mediante corsi formativi, di specializzazione, di qualificazione, di riqualificazione e di aggiornamento, organizzati per Ufficiali, Sottufficiali, Allievi Ufficiali di Complemento, Allievi Sottufficiali avviati al servizio permanente e militari di truppa ad alto livello di specializzazione.

Conduce inoltre l'addestramento d'Arma degli Allievi Ufficiali dell'Accademia e dei Sottotenenti della Scuola di Applicazione e la caratterizzazione d'Arma per gli Ufficiali dei corsi di Stato Maggiore.

Innovazione assoluta, presso la Scuola di Artiglieria, è stata l'istituzione del Centro per la Ricerca Operativa e Informatica per l'Artiglieria che consentirà anche di effettuare simulazioni complesse sia ai fini dell'addestramento di personale di ogni grado, sia addetto alla gestione operativa di comando a tutti i livelli, sia da qualificare all'impiego funzionale di posti comando automatizzati.

La Scuola, infine, svolge anche compiti di studio e sperimentazione per quanto riguarda i procedimenti tecnico-tattici e i mezzi per l'Artiglieria.

   LA SCUOLA OGGI

II 1° Febbraio 2006 è stata avviata una nuova ristrutturazione che è iniziata con la riconfigurazione dello Stato Maggiore cui è seguita quella del Reggimento Addestrativo il 1° Marzo. La sua costituzione, contestuale alla soppressione del Gruppo di Supporto Logistico e del Gruppo Addestrativo, si prefigge lo scopo di ottimizzare l'assolvimento dei compiti istituzionali della Scuola di Artiglieria e di sviluppare - con maggiore incisività ed efficacia - l'attività addestrativa.

La Scuola vive così una ulteriore trasformazione da quando fu costituita nel lontano 1° luglio 1888 in Nettuno come "Scuola Centrale di Tiro di Artiglieria”.

Gli scopi e le attribuzioni iniziali di diffondere la conoscenza delle qualità balistiche delle bocche da fuoco, delle tavole di tiro, di uniformare l'impiego delle artiglierie e di far acquisire le procedure per la condotta del fuoco si sono ampliati grazie all'evoluzione delle tecnologie che hanno investito in misura massiccia l'Arma e al progresso di talune procedure tecniche riguardanti il calcolo dei dati di tiro e la gestione - oggi automatizzata - del tiro e dell'attività di osservazione.